Intervista a ANDREA RIBEZZI

L'autore sul suo sito si presenta così:

Mi chiamo Andrea Ribezzi. Mi piace scrivere della mia città, Trieste, e del mio lavoro, il poliziotto. Li ho raccontati nel romanzo d’esordio “SETTE FINE – La prima indagine dell’ispettore Ravera” e in “EREDITA’ BLINDATE – L’ispettore Ravera indaga”, uscito di recente.
Per chi vuole ambientarci un giallo, Trieste non si nega; è un luogo dal fascino schivo ed enigmatico che si coglie percorrendo le vie e le piazze, respirando l’aria pregna di tanta storia, complessa, tragica e forse non ancora scritta del tutto.
Una fonte d’ispirazione quasi inesauribile.

 Ciao Andrea benvenuto nel mio blog e grazie per la tua disponibilità.
Quale percorso ti ha portato a scrivere dei romanzi noir?

Mi ha spinto l’idea di raccontare storie poliziesche molto aderenti alla realtà soprattutto per quanto riguarda l’ambientazione e le procedure investigative e chi meglio di un poliziotto poteva provarci?

Cosa rappresenta per te la scrittura?

Scrivere è uno stato d’animo che si realizza stando piacevolmente da soli.

Il tuo romanzo d’esordio è stato Sette fine ambientato a Trieste, ce ne parli?


Questa città che è la mia, non è soltanto il luogo dove ho ambientato i miei romanzi, ma molto di più. Per certi versi è, insieme a Massimo Ravera, una co-protagonista. Non avrei potuto immaginare di ambientare le mie storie in un altro luogo tanto provo un forte legame con Trieste. Peraltro le caratteristiche peculiari di questa città che sono il presupposto delle mie trame criminali, generano, nel contempo, anche le soluzioni.

Hai pubblicato con Ibiskos Editrice Risolo di Empoli, nota come casa editrice attenta agli esordienti. Come ti trovi con la tua casa editrice?

L’Ibiskos rivolge molta attenzione agli esordienti e ciò è senz’altro un bene. Purtroppo non ce ne sono molte altre sulla stessa lunghezza d’onda e ciò non favorisce né i giovani scrittori né la scrittura.

 Da poco è uscito il seguito del tuo primo romanzo: "Eredità blindate", dove l’ispettore Massimo Ravera dovrà fare i conti con il passato di suo padre. Ce ne parli brevemente?

Mi sono impelagato in un tema abbastanza difficile e complesso, mi affascinava il parallelo e l’intreccio del passato del padre e della città. Spero di non aver fatto troppa confusione.


Quali progetti hai per il tuo futuro di scrittore? Ci anticipi qualcosa?


Sì, c’è il terzo episodio dell’ispettore Ravera e anche dell’altro, un romanzo di formazione che ho scritto dieci anni fa… vedremo!

Io ti saluto e ti ringrazio molto.

Grazie a te e in bocca al lupo per i tuoi progetti letterari.

Grazie e crepi il lupo.

Nota: intervistare Andrea mi ha fatto molto piacere. Lo conosco personalmente, condividiamo la stessa casa editrice. Ho letto e apprezzato i suoi libri. SETTE FINE ha riscosso un'ottimo successo tanto da andare in seconda edizione. EREDITà BLINDATE, da poco uscito, non sarà da meno.





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