Direttamente da Grado Giallo - FRANCESCA RAFFAELLA GUERRA e il suo romanzo RISORTO

Da GRADO GIALLO
FRANCESCA RAFFAELLA GUERRA
Cenni biografici
Francesca Raffaella Guerra è nata e cresciuta a Milano, ma è friulana d'adozione.
È una studiosa di criminologia da vent'anni ed appassionata d'arte, ha esordito con il romanzo "Risorto". Recentemente ha pubblicato il romanzo “In onore a Caino”.

L'intervista
Ciao Francesca, benvenuta nel mio blog e ti ringrazio per la tua disponibilità.
Chi è Francesca Raffaella Guerra nella vita di tutti i giorni?
Sono nata e cresciuta nel cuore di Milano, ma io sognavo, per me, uno scenario diverso. Ricordo che la mia aspirazione era quella di vivere grazie ai miei libri, in campagna, circondata dai cani, abitando in una casa accanto ad un ruscello, dove poter pescare. Ebbene, ora manca solo il ruscello...ma comincio a credere che non ci sia...solo perché da anni ho smesso di pescare. A volte, i sogni sono l'anticipazione della realtà. Io sono questo: quotidianamente protesa alla plasmazione della mia esistenza.

Cinque aggettivi per descriverti…
Eclettica, Sfuggente, Divertente, Inquietante, Spiazzante.

Cosa rappresenta per te la scrittura?
Non ho mai pensato alla scrittura come ad una medicina, una panacea, come accade per la maggior parte delle persone che, un giorno, decidono d'armarsi di carta e penna. Scrivere non è né volontà né esigenza, a casa mia. Semplicemente scorre al di fuori del mio cervello, come il sangue dalle vene. E' Estroflessione.

  A Grado Giallo hai presentato “Risorto”. Ci parleresti un po’ di questo tuo romanzo e del motivo che ti ha spinto a scriverlo?
Risorto è un giallo ambientato tra la Milano del 2008 e la massacrante Campagna di Russia del 1943. I due scenari spazio temporali convergeranno, alla fine, in Friuli, dove il giallo sotteso al racconto, emergerà finalmente dall'oscurità. Protagonisti del romanzo sono, all'inizio, Raf, novantenne e sua nipote : una vita tranquilla ed agiata, scandita dai ritmi del quotidiano. Poi lui si ammala, viene ricoverato in ospedale e Raffaella, ad insaputa del nonno, decide di partecipare ad una Commemorazione della Campagna che si tiene a Cargnacco, al Tempio. Laggiù scopre, tra migliaia di targhe dedicate ai caduti e dispersi di Russia, una fotografia che non poteva e non doveva esserci. Inizia così una caccia alla verità spietata, che condurrà il lettore in una avventura carica di colpi di scena e lo terrà in scacco sino all'ultima pagina.
"Risorto" è una sorta di debito, che ho contratto con un uomo che peraltro non ho mai conosciuto. Ho ritrovato una croce di ferro al valore militare in una casa che stavo aiutando a svuotare e mi sono incuriosita...e, quando accade, sono guai.
Ora "Risorto" è tornato in mio possesso, ciascuna copia in circolazione è reperibile al sito www.ubiminoredizioni.it

Una cosa che mi ha colpito di te è il tuo studio sugli assassini seriali. E il fatto che tu tenga una corrispondenza con alcuni di loro. Ne abbiamo parlato anche quando ci siamo incontrate a Grado. Ci racconti di questa tua passione, se così posso chiamarla?
Era l'estate del 1991, io avevo 15 anni e mezzo e stavo leggendo un racconto di Stephen King del libro "Stagioni Diverse", da cui sono stati tratti capolavori cinematografici come "Le Ali della Libertà" e "Stand by Me". L' episodio specifico era "L'estate della corruzione". Protagonista era un ragazzino, un certo Todd, cui l'insegnante di lettere dice, più o meno: "Ragazzi, l'importante, per ciascuno, è trovare il B.I. : il Big Interest, IL GRANDE INTERESSE". Rimasi colpita da quelle parole, visto che anche io, anomala adolescente, cercavo da tempo il mio. Pochi giorni più tardi, il mondo conobbe Jeffrey  Lionel Dahmer, il Mostro di Milwaukee. E cambiò il mio, di mondo. Il Grande Interesse si era aperto un varco dentro di me. E' così da allora. La decisione di rapportarmi direttamente con serial killers, assassini recidivi, reali, è naturale conseguenza degli studi che conduco da 19 anni. Li conosco molto bene, la corrispondenza mi fornisce stimoli continui a proseguire. Certo, occorre saper gestire ciò che si legge ed organizzarsi di conseguenza...

Da lettrice, quale è il genere che preferisci e quale il libro che ti porti nel cuore? E da scrittrice?
Nell'elenco degli aggettivi  ho scritto "spiazzante" e non a caso: da una persona come me, si attendono letture che inizino con Lovecraft e terminino con Barker. Invece, no: i libri che porto nel cuore sono di James Herriot, un veterinario scozzese. Trasferitosi dopo la laurea nei Dales dello Yorkshire, negli anni '30, racconta nei suoi romanzi la propria vita di medico degli animali. Il primo, dal titolo "Creature Grandi e Piccole", è sul mio comodino da oltre un ventennio e la sua copertina è l'ultima immagine che guardo prima di spegnere la luce. Da scrittore... non potrei scrivere altro che gialli, anche se la trama "misteriosa" è spesso volta a... parlare di ben altro.

Il tuo ultimo libro “In onore a Caino”, ambientato in Friuli Venezia Giulia, è il primo di una serie  di romanzi che ambienterai sempre in questa regione. Come nasce questa idea e qual è la trama di questo libro? Ti va di parlarcene?
Sono una milanese, divenuta friulana d'adozione. Ho deciso di parlare del Friuli Venezia Giulia perché ne subisco il fascino, sono innamorata del suo immenso patrimonio culturale, paesaggistico, storico, della sua gente. Così è nata l'idea di scrivere 13 gialli, ambientati in 13 diverse località della regione, raggruppandole in una sorta di "Collana Itinerante" dal titolo  "FRIULI, TERRA DI MISTERI".
 Il personaggio chiave, Manuèl Feruglio, spagnolo da parte di madre e friulano per via paterna, torna dopo 25 anni di assenza a Cividale e, nel secondo episodio, vi si stabilisce definitivamente, fondando un giornale on-line.
Manuèl via via accompagnerà il lettore attraverso il Friuli Venezia Giulia, passando dal mare alla montagna, alla collina alla campagna, svelando misteri e lasciando che il prezioso scrigno delle bellezze della regione si schiuda, emergendo dalle pagine.
Nel primo romanzo, "IN ONORE A CAINO", iniziamo a conoscere Manuèl, Ispettore della polizia di Barcellona. Vive da solo, in compagnia di Caligola, il suo carlino. Il romanzo di apre con l'arrivo di un telegramma che annuncia al nostro la morte di suo padre. Manuèl non lo vede dall'epoca della rocambolesca fuga da Cividale con sua madre, quando egli aveva solo 10 anni. Ecco che i primi echi di un'infanzia tormentata si affacciano da una memoria che credeva dissolta. Manuèl torna in Italia, deve dire addio al genitore. Dopo il funerale, crede di aver chiuso il conto con il passato, ma una voce di donna, che esce dalla segreteria telefonica paterna, gli sconvolge i piani. Qualcuno gli suggerisce che Carlo Alberto Feruglio, non è morto di morte naturale. Da qui inizia una ricerca, che lo porterà a svelare l'arcano. E... non solo.

Hai altri progetti nel tuo prossimo futuro letterario? Ci anticipi qualcosa?
Naturalmente la stesura13 romanzi gialli non è una passeggiata...ma oltre a essi sono in procinto di terminare uno psycho-thriller, partorito grazie ai miei studi ed ai fondamentali apporti dei miei "amici di penna". Nel romanzo, in cui pubblicherò parte delle vere lettere, spiegherò finalmente la natura...quella vera di queste persone, non quella tanto erroneamente sbandierata in b-movies e serie tv.

Ti ringrazio e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa?
Ti rimando alla prossima intervista e, prima di tutto, ti ringrazio !

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